Tutti quelli che ne hanno tenuta una in mano lo sanno. Le bibite Snapple sotto il tappo nascondono più di 1000 “real facts”, aneddotti veri su qualsiasi argomento vi venga in mente, un’idea carina di marketing che ha reso ancora più originali i succhi più bevuti di New York. Oggi siamo noi a dirti 5 curiosità sulle bibite Snapple, fatti reali abbastanza curiosi che riguardano l’azienda e il marchio.
1. Perchè si chiamano Snapple
Nel magazzino dell’azienda un giorno avvenne un fatto strano. Una partita di succo di mela gassato accidentalmente iniziò a fermentare facendo volare via i tappi dalle bottiglie. L’incidente fu divertente al punto tale che i fondatori decisero di farlo diventare un’opportunità e combinarono il suono dello scatto del tappo “snap” con l’ingrediente principale “apple. Ed è così che nacquero le Snapple!
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2. Sono state inventate da due lavavetri
Per la precisione, Arnold Greenberg e Leonard Marsh avevano una piccola impresa di lavavetri e continuarono per un po’ il loro lavoro anche dopo aver iniziato il commercio delle bibite. Greenberg invece aveva un piccolo negozio di alimentari nel Lower East Side di Manhattan.
3. La Wendy del famoso spot era veramente un’impiegata
Negli anni ’90 Wendy Kaufman era davvero un’impiegata dell’ufficio di Long Island dell’azienda quando un dirigente pubblicitario, che voleva creare la nuova campagna pubblicitaria di Snapple mettendo al centro un vero lavoratore, la scoprì. I dirigenti di Snapple si opposero all’apparizione di Wendy in Tv, era troppo grassa. Poi l’addetto alla pubblicità, Richard Kirshenbaum, ricordò loro che Oprah Winfrey e Rosie O’Donnell erano due delle celebrità più popolari in America dell’epoca e non erano di certo magre. Le pubblicità con la “Snapple Lady” Wendy Kaufman che rispondeva alle lettere dei clienti in modo esilarante sono state un enorme successo.
4. Snapple è stata accusata di finanziare il KKK
Tra le curiosità sulle bibite Snapple questa è la più strana. A partire dal 1992 cominciò a girare la voce che Snapple fosse in combutta con il Ku Klux Klan. Le prove a sostegno di questa storia erano l’etichetta della compagnia, che conteneva una “K” fluttuante e su di essa un disegno che raffigurava una linea di quelle che si diceva fossero navi schiave. La “K”, in realtà, stava per “kosher” e quindi indicava una caratteristica della bevanda utile ai consumatori. Sembrerebbe una storia incredibilmente sciocca, se non fosse che questa leggenda metropolitana ha guadagnato così tanto credito che Snapple è stata costretta a cambiare la sua etichetta e a pubblicare annunci pubblicitari per confutare le affermazioni false.
5. I Real Facts sono veri… ma anche falsi
Sotto il tappo di ogni bibita Snapple potete trovare un fatto vero, un aneddoto strano e divertente al tempo stesso (#992: il brevetto dell’idrante è stato distrutto in un incendio). L’azienda afferma che sono tutti fatti reali o veramente accaduti e che ci sono squadre di esperti che li selezionano e ne controllano la veridicità. Eppure ogni tanto qualche errore ci scappa. Come ad esempio nel Real Fact n. 868, secondo il quale Thomas Jefferson avrebbe inventato gli appendiabiti.
FOTO| Jackson Krupp via Flickr
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