Ci sono studi scientifici recenti che affermano che il cibo ha il potere di curare tanto quanto i farmaci. Quello che mangiamo ha un’influenza fondamentale sul nostro stato di salute complessivo e il cibo sta diventando un focus per i medici che piuttosto che somministrare farmaci preferiscono prescrivere una dieta per ridurre gli effetti negativi di malattie cardiache, ipertensione, diabete. Insomma quando mangiamo bene abbiamo più possibilità di ridurre il rischio di ammalarci e addirittura di evitare del tutto l’insorgere delle malattie.
Il cibo come medicina
Ippocrate diceva: fa che il cibo sia la tua medicina. Ed aveva ragione visto che anche la medicina attuale sostiene proprio questa tesi. Il problema è che mangiare sano non è facile come prendere una pillola. In alcuni luoghi del mondo i cibi sani non sono semplicemente disponibili. E se lo sono, non sono convenienti. In altri casi invece quello che manca è l’educazione alimentare, la consapevolezza che la salute parte da quello che si mette dentro il carrello della spesa. In Europa va piuttosto bene: abbiamo verdure e frutta fresche di qualità, la dieta mediterranea è la base della nostra alimentazione, possiamo mangiare pesce azzurro senza pagarlo un’occhio della testa. Eppure la sola parola dieta ci fa scattare una voglia pazzesca di dolci e patatine, di bevande gassate e super alcolici, una specie di fame mentale che stimola il desiderio di mangiare cose che normalmente non troviamo sulla tavola.
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Sgarrare fa male?
Mangiare bene è giusto, controllare i livelli di zucchero e di sodio dell’alimentazione sicuramente allunga la vita. Ma sgarrare non è un delitto. Avere un giorno a settimana per mangiare quello che si vuole, assaggiare cibi nuovi, aprire quel pacco di patatine gusto barbecue o quella Coca Cola alla Vaniglia non è assolutamente sbagliato. Anzi. Aiuta a controllare l’ansia e la tiene a bada, aumenta la motivazione nel seguire la dieta, allontana la frustrazione tipica della privazione calorica e in definitiva ci fa sentire più felici. L’importante è sapersi autoregolare.
Più mangi più dimagrisci
Se si segue una dieta ipocalorica, piano piano il metabolismo inizia a rallentare. Secondo uno studio dell’International Journal of Obesity and Related Metabolic Disorders la sovralimentazione temporanea di carboidrati aumenta i livelli di leptina (l’ormone della fame che fa sentire sazi) e il numero di calorie bruciate nelle successive 24 ore. Chi si allena costantemente lo sa bene: assumere carboidrati con pasti programmati dopo lo sport aumenta il glicogeno muscolare e riduce il grasso corporeo.
FOTO| Unsplash
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