Il burro di arachidi è presente in ogni casa americana, è perfetto per i sandwich e il suo gusto particolare si presta sia alle preparazioni dolce che salate.
Nato probabilmente alla fine del XIX secolo, è stato un ottimo sostituto per chi non poteva permettersi di comprare la carne, perché allora troppo costosa. Il gusto del burro di arachidi è così amato e diffuso che oggi vengono preparati tantissimi dolci e molti snack lo contengono. L’hanno aggiunto alla loro ricetta tradizionale sia Twix che Snickers, ma una trovata davvero irresistibile sono le mini-tazzine cioccolato e burro di arachidi di Reese’s.
In lingua originale si chiama peanut butter, uno dei suoi più grandi fan è sicuramente l’ex Presidente USA Jimmy Carter, che possiede una coltivazione di arachidi in Georgia. Lo coltivava anche un altro suo celebre predecessore, Thomas Jefferson. Gli Stati Uniti, nonostante il largo consumo tra snack e derivati, sono il terzo produttore mondiale di burro di arachidi, con Georgia e Texas tra gli Stati più prolifici. A detenere il primato è la Cina, il secondo posto è invece occupato dall’India.
Ovviamente anche Oreo ha provveduto a creare dei biscotti in versione peanut butter, ancor più irresistibili per chi ama questo gusto. Negli USA un barattolo in dispensa non manca mai, sia a colazione che a merenda il burro di arachidi è un buon compagno. Agli americani piace gustarlo in versione smooth, cioè cremosa, oppure in versione crunchy, con i pezzettini di arachidi che lo rendono croccante. C’è una cosa che forse non tutti sanno: le arachidi vengono chiamate “noccioline americane” e forse per questo spesso vengono scambiate per semplici noci o nocciole, in realtà sono dei legumi che si sviluppano sotto terra. L’uso delle arachidi risale ai lontani tempi degli aztechi, che le tostavano e poi le schiacciavano, facendole diventare una pasta, piuttosto simile alla crema che conosciamo oggi.
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