In un modo o nell’altro la red velvet riesce ad attirare sempre l’attenzione: che sia la classica torta ricoperta di cheese cream o le cupcakes, il rosso sa prendere tutti per la gola.
Abbiamo già parlato delle curiosità che ruotano attorno al mondo della red velvet, la sua storia e la sua celebrità ma non è finita qui, perché c’è molto altro da scoprire. Il 17 maggio si festeggia il World Baking Day, un’iniziativa nata per promuovere l’arte di preparare cibi al forno, soprattutto i dolci. Quale miglior modo di festeggiare se non parlando di uno dei dolci più amati in assoluto? La red velvet è una vera e propria star della pasticceria, se non siete esattamente portati ma volete divertirvi condividendo le vostre preparazioni durante il World Baking Day, c’è sempre il preparato che vi aiuterà a limitare i danni tra forno e fornelli.
- La versione di “Steel Magnolias” – Come abbiamo già detto, c’è stato un ritorno della red velvet negli anni Ottanta dopo l’uscita del film “Fiori d’acciaio“. La torta mostrata nel film era sì una red velvet, ma dalla forma alquanto bizzarra: un armadillo.
- L’origine del nome – Quando la torta divenne celebre, la ricetta veniva distribuita gratuitamente nei negozi di alimentari. Il motto di presentazione era “The cake of a wife time”, un gioco di parole con “time” che significa tempo, sostituito con “wife”, che invece significa “moglie”. Il significato non è ben chiaro ma probabilmente si riferisce alle casalinghe che la preparavano ed erano curiose di scoprire la ricetta.
- L’unica e sola – L’invenzione della ricetta originale è sempre stata erroneamente attribuita a uno chef del Waldorf Astoria. Pare che una cliente gliel’avesse chiesta e lui gliel’avesse gentilmente fornita, chiedendo poi di essere pagato 350$ per averla svelata. La donna in tutta risposta decise di divulgare la ricetta, ovviamente senza dare nemmeno un centesimo allo chef. In realtà si tratta di una leggenda metropolitana.
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