Oggi parliamo di uno dei drink americani per eccellenza: il milkshake. Ma non era un dessert? Impossibile incasellarlo in maniera netta: il milkshake, chiamato anche semplicemente shake, è sì un dessert ma anche un drink e viene considerato anche uno snack. Perfetto per la pausa pomeridiana, è un mix di ingredienti amatissimi, è rinfrescante e permette di creare le ricette più assurde. Ti verranno subito in mente i milkshake scenografici dei locali USA, dove i grandi bicchieroni sono ricoperti di caramelle, biscotti e barrette di cioccolato. Dal più semplice al più elaborato, questo snack/drink/dessert è sempre una garanzia.
La storia del milkshake
Il milkshake è stato creato proprio negli Stati Uniti, la sua popolarità si è accresciuta di pari passo con la disponibilità degli elettrodomestici nelle case delle famiglie. Il primo utilizzo di questo termine risale al 1885 e all’epoca il milkshake era un’evoluzione del famoso eggnog, tanto amato negli USA (e non solo) nel periodo natalizio. Conteneva whiskey e, come molti altri prodotti nati in quel periodo (vedi Coca-Cola e Graham crackers) aveva “scopi medicinali”.
Le prime versioni del milkshake erano preparate con sciroppi al cioccolato, alla fragola o alla vaniglia, ma successivamente, con l’aumentare della domanda, ne sono state create infinite varianti. Di pari passo, sono migliorate le tecnologie e sono state perfezionate anche le macchine per la preparazione di questo drink richiestissimo. Tutto ciò accadeva soprattutto dagli anni Trenta in poi e in quello stesso periodo era molto popolare la versione preparata con latte al malto.
Oltre ad essere uno dei simboli dei dessert made in USA, il milkshake ricorda molto il periodo degli anni ’50 e ’60, quando veniva preparato in alcuni locali molto popolari. Si può dire, inoltre, che la sua popolarità non sia mai scemata, anche perché è uno dei dessert che maggiormente si vedono in film e serie tv, solitamente servito al tavolo di un diner.
Perché si chiama milkshake
All’inizio i milkshake venivano preparati nei bar – le soda fountains o i malt shop. A quanto pare, se il cliente apprezzava il drink, stringeva la mano (in inglese si dice “to shake hands”) al barista. In caso contrario, se ne andava senza nemmeno lasciare la mancia che negli USA, come sai, è fondamentale.
Milkshake ricetta
Quanti modi ci sono per preparare un milkshake? Infiniti! Gli ingredienti di base sono latte (anche vegetale) e gelato (qualsiasi gusto), da frullare insieme e ai quali aggiungere altri prodotti a seconda delle preferenze. C’è chi sceglie la frutta fresca e chi punta tutto sulla dolcezza extra, aggiungendo caramello, sciroppi alla frutta o al cioccolato e così via.
Altre curiosità sul milkshake
Se vai in alcune zone del Canada o del New England, potrebbe capitarti di sentire chiamare il milkshake “frappe”. In Rhode Island, invece, viene chiamato anche “cabinet”. Se utilizzato come slang, “milkshake” è un termine che indica il corpo della donna e il modo in cui si atteggia (anche se per alcuni ha un significato ancora più ambiguo); un esempio è la famosa canzone di Kelis, che ti lasciamo qui per chiudere in bellezza.
Foto via Unsplash
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