C’è un’espressione che si può utilizzare quando si vuole parlare di qualcuno o qualcosa che ha superato le aspettative e si tratta di “cut the mustard”. Letteralmente si traduce in “tagliare la senape” e già così può suonare piuttosto bizzarro.
Questa espressione anglofona viene utilizzata in genere con connotazione positiva, per parlare di qualcuno che ha superato di gran lunga le aspettative. Per esempio, se vuoi parlare di qualcuno che si è presentato all’ennesimo provino cinematografico ed ha sbalordito tutti, potresti dire: “Jane really cut the mustard at the audition!”. Se invece si vuole evidenziare il contrario, ossia che qualcuno ha fatto qualcosa al di sotto delle aspettative, basta utilizzare i verbi nella forma negativa. Per esempio, hai sempre sognato una carriera nel calcio ma le cose sono andate diversamente? In questo caso diresti “I didn’t cut the mustard as a soccer player”.
Da dove arriva l’idiom “cut the mustard”
Partiamo dall’etimologia della parola “mustard“. Oggi si utilizza per riferirsi alla salsa di senape, ma il termine deriva dal latino “mustum“, cioè “mosto”. Allora, infatti, la senape veniva preparata mescolandola al mosto e in francese diventò “moustarde”. Contrariamente a molte altre espressioni, sembra che “cut the mustard” sia un idiom autentico americano e che venisse già utilizzato a fine Ottocento. Ma perché proprio “tagliare la senape”?
La motivazione non è stata mai chiarita, ma ci sono più ipotesi sulla sua origine. Secondo alcune versioni, in realtà la frase sarebbe stata riportata erroneamente nel corso del tempo e sarebbe, quindi, una distorsione di “to cut the muster”. Se così fosse, si tratterebbe di un’espressione derivante dal linguaggio militare, “muster” significa “radunare”. “To cut the muster” si utilizzava per riferirsi al raduno delle truppe per l’ispezione e al fatto di non presentarsi, quindi aveva una connotazione negativa.
Un’altra ancora fa leva sul fatto che la senape abbia un sapore molto forte e quindi veniva associata, a livello figurativo, a qualcosa di forte, potente, passionale. Sarebbe così che, con il tempo, l’idiom sarebbe diventato un modo per riferirsi a modelli estremamente positivi di audacia, eccellenza, intraprendenza. Questa versione sembra più credibile, in quanto risultano anche tracce dell’utilizzo dell’espressione “He/She is mustard” per fare un complimento a qualcuno, un po’ come dire “He/She is great”. In maniera più generica, nello slang odierno si utilizza anche l’espressione “He/she has the sauce” per riferirsi a qualcuno che ha del talento o dello stile, qualcosa in più.
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