Nelle scorse settimane la catena di fast food KFC ha dato il via ad una campagna per lanciare un nuovo prodotto, i Saucy Nuggets. E per farlo ha scelto di affidarsi ad una delle agenzie pubblicitarie più famose al mondo, la Leo Burnett. Nonostante questo, il risultato è stato diverso dalle aspettative ed ha generato non poche polemiche. Perché?
KFC + intelligenza artificiale = Fail
L’agenzia Leo Burnett ha pensato di partire dai meme sull’intelligenza artificiale che, nonostante gli enormi progressi, non è ancora in grado di riprodurre immagini corrette delle mani. Ed ha deciso di usare le dita in più generate dall’intelligenza artificiale per sottolineare la golosità dei nuovi Spicy Nuggets. Così buoni da leccarsi le dita, tanto buoni che 5 dita soltanto non bastano. Per questa campagna, KFC ha quindi invitato gli utenti ad utilizzare un prompt per chiedere all’AI di generare immagini sbagliate di mani con più di 5 dita.
KFC è un brand conosciuto per essere “finger-lickin’ good” (tradotto in italiano sarebbe “buono da leccarsi i baffi”) ma l’agenzia Leo Burnett ha voluto puntare proprio su questo gioco di parole, aggiungendo delle dita extra per sottolineare la bontà dei nuovi nuggets accompagnati da una salsa speziata.
Gli utenti non l’hanno presa benissimo: oltre al fatto che i risultati possono sembrare piuttosto inquietanti per alcuni, la contestazione principale riguarda proprio l’utilizzo dell’AI. La questione è più attuale che mai: l’AI può danneggiare il lavoro di molti creativi? Utilizzandola possono essere rimpiazzate delle figure che si ritroverebbero penalizzate? Alcuni utenti sottolineano che per la nuova campagna KFC avrebbe potuto pagare un vero artista, un creativo o un grafico, anziché sfruttare le immagini gratuite generate dall’AI. Per cui la base di partenza, ossia i meme e il chiacchiericcio divertito sui social sulle lacune dell’intelligenza artificiale, non sono stati sufficienti a convincere il pubblico. E tu cosa ne pensi?
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