Tra Coca-Cola e Pepsi è sempre stata guerra aperta e ogni compagnia ha provato ad inventarsi di tutto pur di battere la concorrenza.
Gli anni Novanta sono rimasti segnati da un’uscita in particolare, quella della Crystal Pepsi. Correva l’anno 1992 e la bevanda restò in commercio per i due anni successivi, negli USA e in Canada. Suscitò inizialmente un po’ di curiosità per poi svanire nel nulla. Finita nel dimenticatoio per tutto questo tempo. Giocando sull’effetto nostalgia degli anni Novanta, la PepsiCo ha deciso di rilanciare il prodotto sul mercato.
Fondamentalmente, la Crystal Pepsi di diverso ha solo il colore. O meglio, non ce l’ha proprio. Nella versione originaria, la Crystal era anche priva di caffeina. La multinazionale ha deciso di rimetterla in commercio proprio perché i più nostalgici l’hanno richiesta a gran voce, ma sarà sul mercato solo in edizione limitata. Forse è giusto così, soprattutto per prodotti che attirano l’attenzione per la loro particolarità solo all’inizio, per poi far perdere l’interesse da parte del pubblico. A maggior ragione se il mercato è saturo, come quello attuale.
Il senso di creare una Pepsi trasparente
Qualcuno se lo sarà chiesto, perché creare una Pepsi senza colore? La risposta rimane la stessa: gli anni Novanta (nei 2000 fu seguita dalla versione blu). Sebbene la bevanda fosse celebre come diretto competitor della Coca-Cola, con la quale viene confusa anche per il suo colore, in quel periodo andavano di moda i prodotti trasparenti. Venivano pubblicizzati in modo tale da comunicare purezza, derivante appunto dalla loro trasparenza. Accostando il nome dei prodotti al termine “clear”, cioè “pulito”, tutto sembrava ancora più sano. Infatti quel periodo viene rinominato “clear craze”, perché l’abuso del termine e dei concetti che gli ruotano attorno erano all’ordine del giorno e una vera e propria mania per i pubblicitari. Il fatto che le bibite fossero trasparenti come l’acqua, lasciava al pubblico la percezione che fossero più naturali e più sane. La Coca-Cola, dal canto suo, ha lanciato la sua versione trasparente in Giappone proprio quest’anno. La sua versione trasparente più celebre, tuttavia, rimane quella degli anni Quaranta. Il maresciallo sovietico Georgy Zhukov chiese di creare una Coca-Cola trasparente in modo tale da farla passare alla dogana come se fosse vodka. L’Unione Sovietica vietava l’accesso di prodotti americani, l’escamotage di Zhukov e della multinazionale è passato alla storia.
Foto via Flickr
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