Le Pringles sono nate alla fine degli anni Sessanta e il loro successo, da allora, è stato sempre in crescendo.
Sono tra le patatine più famose al mondo, anche grazie alla loro confezione: il celebre tubetto che le mantiene impilate una sopra all’altra e sempre croccanti. Le Pringles sono conosciute anche per la loro forma, che è stata definita come un paraboloide iperbolico.
Dove tutto è iniziato
La loro storia ha avuto inizio nel 1956, quando la Procter & Gamble chiese al chimico Fredric Baur di sviluppare delle nuove patatine, con delle caratteristiche ben precise: che non si rompessero e che non fossero troppo unte. Baur trascorse due anni alla ricerca della soluzione perfetta, creò il tubo per contenerle ma non riuscì a trovare una soluzione per delle patatine che avessero anche un buon sapore e potessero battere la concorrenza. La P&G chiamò al lavoro Alexander Liepa, che riuscì a concludere il lavoro avviato da Baur. Quest’ultimo è considerato il vero inventore delle Pringles ma il brevetto porta il nome di Liepa.
Ambiziosa fin dall’inizio, la P&G decise di reclutare anche Gene Wolfe, l’ingegnere meccanico che creò la macchina per produrre le patatine a livello industriale. Per quanto il risultato finale possa sembrare banale ai nostri occhi, ci sono voluti molti anni di lavoro per poter offrire sul mercato delle patatine buone e che non si spezzassero nel pacchetto perché impilate dentro il noto tubo. Ma ci è voluto del tempo anche per trovare il modo più adatto per riuscire a impacchettare lo snack senza romperlo, quindi sono stati condotti degli studi ed esperimenti per ottimizzare l’intero processo di produzione. Nemmeno la forma dello snack è casuale: è funzionale per il confezionamento ma anche per esaltare il gusto. Se non lo avete ancora letto, abbiamo già parlato di questo e del modo migliore per gustare le Pringles.
Patatine oppure no?
Le Pringles sono composte di patata (fecola) solo al 42% e questa è sembrata una giustificazione valida, per la compagnia, per convincere la Corte Suprema di Londra a non farle pagare l’imposta prevista per questo tipo di prodotti nel Regno Unito. Nel 2009 la sentenza ha stabilito che la P&G avrebbe dovuto pagare oltre 160 milioni di dollari di tasse. Dal 2012 il marchio è stato acquisito dalla Kellogg’s, che continua a produrre gli oltre 100 gusti di patatine e uno degli snack più amati al mondo.
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