John Pemberton è stato l’uomo che ha inventato la Coca-Cola, ma Asa Griggs Candler è quello che l’ha portata ad avere un’enorme notorietà. Ti abbiamo raccontato la prima parte della storia qui, stavolta parliamo del tycoon che nel 1888 ha cambiato per sempre il mondo dei soft drink.
Piccolo riassunto delle puntate precedenti: Pemberton inventò la Coca-Cola ispirandosi al Vin Mariani, una bevanda a base di vino e foglie di coca. Il farmacista cercava soluzioni alla sua grave dipendenza da morfina ma una serie di fortunati eventi (più o meno) portò alla nascita di Coca-Cola, nome che fu coniato da Frank Mason Robinson, creatore anche del celeberrimo logo della bevanda. Quella di Asa Griggs Candler è una figura che arriva quando Pemberton, ormai distrutto dalla sua dipendenza anche dal punto di vista economico, inizia a vendere parti dei diritti della sua bevanda.
Chi era Asa Griggs Candler
Asa Griggs Candler nacque il 30 dicembre 1851 a Villa Rica, in Georgia. Era cresciuto in una famiglia numerosa, viveva in una fattoria insieme ad altri 11 fratelli. Scelse di studiare Medicina per poi diventare farmacista. Nel 1888 incontrò John Stith Pemberton e scoprì la sua interessante invenzione: una bevanda frizzante, a base di foglie di coca, caffeina e zucchero. L’uomo stava cercando di risollevare le sue sorti finanziarie e Candler non esitò ad acquistare la ricetta del suo drink alla modica cifra di 238.98 dollari.
Allora la Coca-Cola era nota nella zona di Atlanta ma Candler ne capì subito il potenziale. Per questo mise da parte l’attività farmaceutica e qualche anno dopo, nel 1892, fondò The Coca-Cola Company insieme al fratello John, Frank Robinson e altri due soci con un investimento iniziale di 100.000 dollari. Ben presto trasformò Coca-Cola nella bevanda leggendaria che tutti oggi conosciamo.
L’espansione
Nel 1894 l’attività cresceva così tanto che richiese la nascita di un’altra sede produttiva a Dallas, in Texas. E l’anno dopo arrivarono quelle di Chicago, in Illinois, e Los Angeles, in California. Nel 1985 Candler era già in grado di distribuire il soft drink su scala nazionale e nel 1899 avviò le prime esportazioni verso Cuba, per poi passare all’Europa due anni dopo. Nel 1903, come abbiamo già raccontato, la ricetta originaria fu cambiata e furono eliminate le foglie di coca. Candler non si limitò a questo, il suo fiuto per gli affari lo portò a vendere la cocaina estratta alle case farmaceutiche, aumentando ulteriormente i suoi introiti.
Fino a quel momento la Coca-Cola veniva venduta nelle famose soda fountains, quindi alla spina. Di fatto, il primo ad avere l’idea di imbottigliare la Coca-Cola era stato Joseph A. Biedenharn, che nel 1894 aveva già notato l’incredibile domanda. Così installò un macchinario per l’imbottigliamento sul retro del suo negozio, iniziando a rifornire tutta l’area delle fattorie e delle fabbriche di legname lungo il fiume Mississippi.
L’arrivo della bottiglia
Nel 1899 iniziò l’imbottigliamento su larga scala, quando Candler diede i diritti esclusivi a Benjamin F. Thomas e Joseph B. Whitehead che, insieme a John T. Lupton, svilupparono quello che è tutt’oggi il sistema di imbottigliamento della celebre bevanda. Da Chattanooga, Tennessee, nel giro di un anno ci fu l’apertura di un secondo impianto ad Atlanta; nel giro di un ventennio, Coca-Cola aveva oltre mille impianti sparsi per tutti gli Stati Uniti. Il successo crescente del marchio poneva Candler e soci di fronte a nuove sfide, inoltre la Coca-Cola iniziava ad essere sempre più imitata ed era importante trovare un modo per distinguerla da tutti gli altri soft drink. Nel 1915, Candler affidò alla Root Glass Co. il compito di creare la bottiglia della Coca-Cola, tutto il resto è storia.
Nel corso della sua vita, Candler divenne un magnate molto influente. Fu anche eletto sindaco di Atlanta (1916-19), dove fece costruire il Candler Building. Ne esiste uno anche a Kansas City, conosciuto come Western Auto Building, uno a New York e uno a Baltimora, noto come Inner Harbor. Nel primo decennio del Novecento, infatti, Asa Griggs Candler era già milionario e le sue intuizioni di marketing continuavano a regalargli successi e soddisfazioni. Dopo aver lasciato l’azienda in mano ai suoi figli, Candler continuò a dedicarsi alle sue attività politiche e filantropiche. Nel 1926 fu colpito da un ictus dal quale non si riprese mai e a causa del quale morì nel 1929, oggi è sepolto nel Westview Cemetery di Atlanta.
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