Dall’America con furore, i fast food si sono diffusi in tutto il mondo, introducendo un nuovo modo di concepire il cibo.
Nella maggior parte dei casi vengono considerati delle vere e proprie fabbriche di junk food ma il loro successo rimane nel tempo, soprattutto perché permettono di mangiare molto e a basso costo. Tra i fast food più famosi ci sono McDonald’s e Burger King, ma sapete quali storie si portano dietro, come sono nati e come sono arrivati al successo? Eccone alcune!
Burger King
Negli anni Cinquanta il successo del McDonald’s di San Bernardino aveva suscitato la curiosità di alcuni imprenditori, che volevano capire come poter usare la stessa formula per raggiungere il successo. Due di questi erano Matthew Burns e Keith G. Kramer, che andarono a visitare il fast food in California. I due decisero di mettersi al lavoro, reclutando un inventore che costruì una macchina per fare molti milk shake e un’altra in grado di cuocere 400 burger all’ora. Nel 1953 aprirono il primo ristorante, che allora si chiamava Insta-Burger King, a Jacksonville, in Florida. L’anno successivo decisero di vendere l’attività a David Edgerton e James McLamore, che aprirono anche a Miami. Vista la difficoltà di fare soldi, cambiarono i macchinari e tolsero la parola “insta” dal nome del locale, introducendo anche l’hamburger che oggi tutti conoscono, il Whopper, decidendo di venderlo a un prezzo maggiore rispetto a quelli del McDonald’s. Una mossa rischiosa che però si rivelò vincente, il prezzo alto suscitò la curiosità del pubblico e probabilmente dava l’impressione di una qualità maggiore, così ebbe un successo clamoroso.
Domino’s
Una catena di pizzerie conosciuta in tutto il mondo, Domino’s fa rabbrividire gli italiani ma negli USA è molto amata. Il primo locale è nato nel 1960, quando i fratelli James e Tom Monaghan acquistarono una piccola pizzeria chiamata DomiNick’s. Si trovava a Ypsilanti, in Michigan, e costò poco più di 1000 dollari. Tom era cresciuto in una serie di case famiglia e aveva intenzione di pagarsi gli studi all’Università del Michigan. I due appresero dall’ex proprietario come fare una pizza e James cedette la sua parte di attività per l’acquisto di una Volkswagen Beetle per le consegne a domicilio. Nell’arco di otto mesi si aggiunse l’intenzione di espandere l’attività ma il precedente proprietario non diede il consenso per l’utilizzo del proprio nome, per cui fu utilizzato Domino’s. Il successo non consistette tanto nella preparazione della pizza (imparata in una lezione di 15 minuti) ma nelle consegne a domicilio, che allora erano state un’innovazione e che hanno portato Domino’s a diventare una delle più grandi catene di pizzerie al mondo. Si dice anche che siano stati loro a inventare la scatola per il trasporto della pizza ma che non abbiano pensato di brevettarla.
Dunkin’ Donuts
A 17 anni William Rosenberg iniziò a lavorare in una gelateria, dove rimase per 10 anni, vedendo crescere sempre di più le sue responsabilità. Nel periodo della Seconda Guerra Mondiale diventò un elettricista, ma a Guerra finita decise di investire tutti i suoi risparmi per creare la compagnia di catering Industrial Luncheon Services. Da un furgone a 200, nel giro di poco tempo l’attività diventò imponente e questo gli permise di aprire il suo primo Kettle Donuts a Quincy, nel Massachusetts. Si era accorto, infatti, che in presenza di caffè e donuts (le famose ciambelle) le vendite aumentavano del 40%. Nel 1950 il nome fu cambiato in Dunkin’ Donuts, allora era difficile realizzare un franchise, in alcuni stati era persino vietato. Oggi Dunkin’ Donuts si trova in 36 paesi con oltre undicimila negozi.
Photo by Robin Stickel
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