Dopo la Crystal Pepsi trasparente, è tempo di passare ai colori: per il mese di febbraio abbiamo scelto una bevanda come food porn.
Non è esattamente food, ma è un prodotto imperdibile: stiamo parlando della Pepsi Blue. Il nome, è ovvio, è dovuto alla sua colorazione, che rimanda al gusto a base di bacche. Non è mai stato specificato quali siano le bacche presenti nella bevanda ma il fatto che sia stata sul mercato in maniera discontinua l’ha resa ancora più affascinante.
Quando è avvenuto il debutto della Pepsi Blue
Correva l’anno 2002 quando il drink è stato lanciato sul mercato canadese per poi arrivare, due anni dopo, su quello statunitense. Ogni volta che un’azienda lancia un nuovo prodotto sul mercato, occorre un lungo periodo di test, in alcuni casi le ricerche durano anche anni. Per quanto riguarda la Pepsi Blue, prima di raggiungere il risultato finale ci sono voluti nove mesi e una serie di testi tra oltre 100 sapori.
Oltre che per il suo colore e il suo gusto particolari, la versione Blue della celebre bevanda è stata supportata da un’intensa attività di marketing. Il product placement nel cinema, come abbiamo già detto in passato, è stato altrettanto d’aiuto: ha fatto la sua comparsa nel film “Garfield” e “The Italian Job”, inoltre è stata sponsorizzata dalla popstar Britney Spears. Molto apprezzata nelle Filippine, dov’è rimasta sul mercato, la Pepsi Blue ha riscosso molto successo in generale nei paesi asiatici rispetto a quelli occidentali. Di tanto in tanto fa la sua comparsa in edizione limitata, per dare un po’ di effetto nostalgia e suscitare la naturale curiosità da parte dei fan. Un vero e proprio must per collezionisti, visto che non si sa mai se e quando la Pepsi Blue potrebbe ritornare sugli scaffali.
La vendita discontinua di un prodotto molto spesso indica il mancato successo. Nel caso di brand come PepsiCo, questo può diventare facilmente un punto di forza: una volta sparito il prodotto, viene subito voglia di riaverlo a disposizione. Et voilà, la Pepsi Blue è tornata.
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