Il Giorno del Ringraziamento (Thanksgiving Day) si avvicina e negli USA sono tutti in fermento, organizzano il grande pranzo a base di tacchino ripieno.
Quella del Ringraziamento, infatti, è la festività più sentita dal popolo americano, che solitamente si prepara con largo anticipo. L’evento più autunnale dell’anno prevede anche la presenza di molto cibo, a partire dal tacchino e la salsa di mirtilli o le mashed potates. La storia l’abbiamo già raccontata, stavolta per celebrare il Thanksgiving Day parliamo di 5 curiosità che lo riguardano.
La prima festa del Ringraziamento
La prima volta il Ringraziamento è stato festeggiato nell’autunno 1621 alla presenza di 50 pellegrini e 90 indiani Wampanoag. I festeggiamenti durarono per ben tre giorni ma, al contrario di quanto accade oggi per tradizione, non c’era il tacchino a tavola. Il cibo allora era diverso, infatti sicuramente c’erano le zucche ma non le torte di zucca per come le conosciamo adesso. Per quanto riguarda la carne, è stata servita selvaggina, come cervo e oche ma anche ostriche e anguille. La festività è diventata nazionale per volere del Presidente Lincoln solo molto tempo dopo, nel 1863. Il merito, in realtà, va alla perseveranza di Josepha Hale (autrice della celebre canzone “Mary had a little lamb”) che scrisse per 17 anni consecutivi al Presidente per riuscire a convincerlo.
Niente forchette
Oltre a molte pietanze – come le mashed potatoes e la salsa di mirtilli – durante il primo Ringraziamento mancavano anche le forchette. Tra le posate da cucina, infatti, sono una delle invenzioni relativamente più recenti e all’epoca erano disponibili solo cucchiai e coltelli. Le forchette arrivarono circa dieci anni dopo per diventare popolari solo nel XVIII secolo.
Perché il quarto giovedì di novembre
Fu sempre Lincoln a decidere che il Thanksgiving Day sarebbe caduto a fine novembre, il quarto giovedì del mese. Nel 1939 il Presidente Roosevelt decise di anticipare la festa per supportare i commercianti. Quell’anno novembre contava cinque giovedì e i commercianti erano preoccupati del fatto che le spese in vista del Natale sarebbero durate troppo poco con il Ringraziamento così a ridosso. Roosevelt doveva fare anche i conti con la grave situazione economica causata dalla Grande Depressione e decise di assecondarli. Non aveva previsto che sarebbe esploso il putiferio, molti Stati si rifiutarono addirittura di seguire le sue indicazioni. Questo fa capire quanto gli americani siano legati a questa festa. Ovviamente (due anni dopo) tutto è tornato come prima.
Il coma da cibo
Il cosiddetto “food coma” è quella sensazione di forte sonnolenza che si ha dopo aver mangiato tanto. Questo fenomeno è stato a lungo attribuito al tacchino. La scienza ha definitivamente smentito che la responsabilità sia del tacchino, ma è legata alla quantità di cibo e vino che vengono consumati in quest’occasione.
Il tacchino è una star
Il Giorno del Ringraziamento ha una sola e vera star, che purtroppo fa una brutta fine: il tacchino. Anche se ogni anno il Presidente degli Stati Uniti ne grazia due, tutti gli altri “colleghi” finiscono sulle tavole di milioni di americani (circa 46 milioni ogni anno). Alcuni in forma di turducken, una ricetta che prevede tacchino ripieno di anatra, a sua volta ripiena di pollo. Una perversione culinaria. Il tacchino è così amato che Benjamin Franklin avrebbe voluto proclamarlo animale-simbolo nazionale al posto dell’aquila. La California è lo Stato che durante il Ringraziamento mangia più tacchino in assoluto.
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