Buttalo via, è scaduto! Quante volte avete pronunciato queste parole senza neanche preoccuparvi di aprire la confezione di quel cibo che riportava una data di scadenza ormai superata? Eppure non sempre il cibo scaduto è da buttare, a volte si può consumare anche molto tempo dopo la data di scadenza a patto che sia stato conservato nel modo giusto. E allora, come ci regoliamo?
1. Analizzare la data di scadenza
Sui prodotti che acquistiamo al supermercato in genere sono riportate due diciture diverse per indicare la scadenza. Quando la scritta dice “da consumarsi entro” significa che il prodotto è fresco e andrebbe consumato entro la data indicata perchè altrimenti potrebbe alterarsi. Vale per i formaggi freschi, per la carne, per il pesce. Se invece la scritta dice “da consumarsi preferibilmente entro” significa che il prodotto in questione non diventa pericoloso dopo la scadenza ma semplicemente perde freschezza, fragranza, qualità organolettiche. Insomma non è nocivo per la salute, è solo meno buono.
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2. E se un cibo è già scaduto?
Orientativamente tutti i cibi surgelati, che siano stati conservati in freezer ad una temperatura inferiore a 5 gradi, sono sicuri da mangiare anche dopo la data di scadenza. La regola d’oro per essere sicuri è scongelarli e controllare aspetto e odore. Se non mostrano segni di deterioramento sono sicuramente ottimi.
Discorso diverso per le carni o per il pesce fresco, quelli che conserviamo in frigo e che magari dimentichiamo di cucinare. In questo caso bisogna fare molta più attenzione perché la carne fresca tende a deteriorarsi velocemente e a far proliferare i batteri. Vale però sempre la regola del controllo alla vista e all’olfatto.
3. Ma allora, il cibo scaduto si può mangiare?
La risposta è certamente sì, con le precauzioni che vi abbiamo indicato. Ad esempio la pasta ha una data di scadenza di circa due anni ma si può consumare anche qualche mese dopo. I biscotti si possono consumare qualche mese dopo la scadenza, lo stesso vale per le bibite gassate, per le spezie e per la farina. Ricordate anche che esistono una serie di prodotti per i quali la legge non prevede l’indicazione della data di scadenza come l’olio, la farina, il sale, le bevande alcoliche, gli zuccheri allo stato solido.
FOTO| Unsplash
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