Potrebbe capitarti di parlare con una persona anglofona e sentire usare l’espressione “Don’t cry over spilled milk” (o “spilt milk” nella versione britannica), ma sai cosa significa? In italiano esiste un corrispettivo che ne è praticamente la traduzione letterale, ossia “non piangere sul latte versato“. Questo idiom, proprio come in italiano, si utilizza per riferirsi a una cosa spiacevole accaduta da lasciarsi alle spalle. Non c’è modo di tornare indietro e, nonostante ripensamenti e pentimenti, è inutile rimuginarci troppo. Quello che è fatto, è fatto.
L’origine dell’espressione
Non si sa esattamente quale sia l’origine di questa espressione poiché, come spesso accade, arriva da molto lontano. Pare che sia stata usata per la prima volta in un libro nel 1888, in una storia che parlava di un uomo appena derubato. C’è poi chi sostiene che la frase sia attribuibile allo scrittore e lessicografo britannico James Howell e quindi risalirebbe al 1659. In particolare l’avrebbe usata in “Paramoigraphy (Proverbs)”: “No weeping for shed milk“, ossia “niente lacrime per il latte versato”.
Nonostante sia indubbio che l’origine di questa espressione sia nata moltissimo tempo fa, rimane utilissima ancora oggi. Si adatta a molteplici situazioni e a tutte le volte che, appunto, è ormai inutile ripensare a ciò che è accaduto e a cui non si può rimediare. Negli USA l’idiom è così popolare che esiste perfino il “National Don’t Cry Over Spilled Milk Day“, si festeggia l’11 febbraio. A suo modo, un’occasione per riflettere su come reagire di fronte a ciò che può capitare nella vita, guardando al lato positivo delle cose. Esistono delle espressioni simili che puoi utilizzare, per esempio “It’s all water under the bridge” (che in italiano sarebbe “acqua passata”) oppure ancora più semplicemente “It is what it is“.
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