A novembre negli USA si celebra il Thanksgiving, il Giorno del Ringraziamento, una festa che prevede, tra le altre cose, una tavola imbandita di moltissime pietanze tradizionali. Su tutte, il tacchino ripieno, che ci ha fatto venire in mente un’espressione: hai mai sentito dire “cold turkey”?
Letteralmente, significa “tacchino freddo”, ma è un modo di dire che si usa per parlare di situazioni in cui si smette di colpo di fare qualcosa; più spesso questa espressione è legata alle dipendenze e viene utilizzata per definire chi cerca di smettere, appunto, in una volta sola. Non è un caso, infatti, che sia anche il titolo di un brano di John Lennon del 1969 e che parlava proprio del tentativo del musicista di disintossicarsi dall’eroina insieme alla compagna Yoko Ono, senza alcun supporto medico.
Perché si dice Cold Turkey
Ma perché proprio il “tacchino freddo”? È uno dei modi che meglio descrivono gli effetti dell’astinenza, per cui la sensazione di avere sempre freddo, di sentirsi un po’ sudati ma di avere anche i brividi e la pelle d’oca (per questa c’è un’altra espressione che ti abbiamo già raccontato) che, nella fattispecie, è stata però associata a quella del tacchino spennato appena tolto dal frigo.
Da dove arriva l’espressione Cold Turkey
Se è vero che c’è sempre dibattito attorno all’origine di certi modi di dire, “cold turkey” non fa eccezione ma ci sono riferimenti più chiari rispetto ad altri. Pare che questa espressione sia stata utilizzata per la prima volta il 3 gennaio del 1877 all’interno della rivista satirica britannica “Judy” nel finto diario di John Hume. È legato però ad un’altra festività e nel racconto Hume si reca a casa della cucina Clara, che lo ha invitato per trascorrere insieme le feste natalizie.
L’avaro avvocato rimane stupito per il fatto che, giorno dopo giorno, gli venga rifilato del tacchino freddo nel piatto e si sente talmente offeso dalla cosa che al suo ritorno a casa decide di togliere la cugina dal testamento. Secondo i ricercatori, il termine si diffuse come “the cold turkey treatment”, inizialmente a Londra, poi in Europa e solo successivamente negli USA, con riferimento alla decisione presa da Hume nei confronti della nipote. Per cui allora significava escludere qualcuno come segno di ripicca o per vendetta.
L’espressione appariva poi nel 1910 e veniva utilizzata con questo significato dal poeta canadese Robert W. Service. L’autore si riferiva al suo modo di vivere sregolato, dedito all’alcol e alle scommesse e al modo in cui, dopo 36 ore di gioco continuo e cinquemila dollari persi, gli fu servito “il tacchino freddo”. “Cold turkey” ha iniziato ad essere utilizzato nell’accezione odierna probabilmente intorno agli anni Venti, per poi acquisire maggiore popolarità a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta.
Ciò che non è chiaro, è il passaggio tra un significato e l’altro. Sempre negli anni Venti, infatti, la stessa espressione si utilizzava per dichiararsi colpevoli in tribunale ma anche per definire coloro che parlano in maniera diretta ed estremamente onesta – proprio perché un piatto di tacchino freddo si prepara in modo veloce ed è molto semplice. Nel 1921 sul The Daily Colonist, un giornale della Columbia britannica, in cui si parlava di un medico che offriva ai pazienti che cercavano di liberarsi da una dipendenza il cosiddetto “trattamento del tacchino freddo”. Il riferimento alla dipendenza si collega in particolare a coloro che, dipendenti da oppiacei, decidevano volontariamente di smettere senza richiedere assistenza medica. Oggi, invece, non è insolito che l’espressione venga utilizzata per parlare di dipendenze più in generale.
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