La storia dell’espressione “Twinkie Defense” è molto particolare ed ha a che fare con un evento storico e politico rimasto impresso agli americani e non solo. Hai mai sentito dire “Twinkie Defense”? Si usa per parlare di una scusa improbabile, una difesa che non si regge in piedi, in sostanza un modo di giustificare le proprie azioni arrampicandosi sugli specchi.
Ovviamente il riferimento è ai famosi Twinkies, le merendine più amate negli USA prodotte dalla Hostess. La storia, però, non ha a che fare direttamente con i Twinkies ma anche con numerosi altri snack. Con il “contributo” della stampa, però, l’espressione è passata alla storia rimanendo legata al nome Twinkie, ma scopriamo perché.
Storia del modo di dire Twinkie Defense
L’idiom nasce in relazione a un fatto di cronaca avvenuto a San Francisco il 27 novembre 1978. Dan White, ex poliziotto e consigliere comunale, fu responsabile dell’omicidio del sindaco George Moscone e del soprintendente comunale Harvey Milk. “La storia dell’attivista omosessuale e politico Harvey Milk è stata diretta da Gus Van Sant nel biopic “Milk” uscito nel 2008, in cui il protagonista è interpretato da Sean Penn.
Dan White uccise i due politici perché non era d’accordo con le proposte di Harvey Milk, inoltre serbava rancore per non essere stato confermato nel suo incarico dal sindaco Moscone. In quel 27 novembre, White entrò dal seminterrato del Municipio e raggiunse l’ufficio del sindaco; dopo una discussione, che prevedeva un altro rifiuto, White sparò e uccise George Moscone, per poi raggiungere l’ufficio di Harvey Milk e uccidere anche lui. La comunità rimase sconvolta per l’accaduto e si parlò a lungo del crimine commesso da Dan White, ma ovviamente i suoi avvocati dovettero prontamente cercare una buona formula difensiva. Ci provarono, e incredibilmente ci riuscirono: tirarono fuori una difesa altamente improbabile, quella che oggi viene definita in maniera derisoria la “Twinkie Defense”.
Durante il processo, lo psichiatra Martin Blinder sostenne che Dan White soffriva di una forte depressione, che causò dei cambiamenti nel suo umore e nel suo comportamento, rendendolo più schivo e aggressivo. Il dottore sottolineò anche che White, fino a poco tempo prima, era stato un grande sostenitore dello sport e di uno stile di vita sano e attivo, inclusa l’alimentazione. Con il peggiorare dei sintomi della depressione, tuttavia, si era dato ad una dieta prevalentemente a base di cibo spazzatura e moltissimi soft drink, quindi un alto tasso di zuccheri. Secondo Blinder e un altro collega, Solomon, questo tipo di alimentazione aveva contribuito a scatenare i forti sbalzi d’umore dell’imputato. In qualche modo, la difesa funzionò ed evitò a White la pena di morte: fu condannato a sette anni e otto mesi di prigione.
In occasione del processo, le merendine Twinkies sono state menzionate solamente insieme ad una serie di altri snack per dare un’idea dei prodotti alla base della dieta junk di Dan White. La stampa e la satira, tuttavia, fecero molta leva sulla difesa basata sulla dieta e anche sulla presenza dei Twinkies, per cui in seguito divenne di uso comune l’espressione “Twinkie Defense” per riferirsi ad una difesa davvero improbabile. Paul Krassner, autore satirico e giornalista, rivendica di aver coniato l’espressione. La sentenza causò molte polemiche e scontri mentre White, a pochi mesi dalla sua scarcerazione, si tolse la vita nel 1985.
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