Anche se le conosciamo nella loro forma più classica e celebre, le donuts (le ciambelle fritte tanto amate dagli americani e da Homer Simpson) hanno varie forme.
La versione più diffusa è quella col buco ma molte altre non lo hanno, una grande differenza che può esserci tra una ciambella e l’altra è il ripieno o la copertura. Di solito c’è dalla glassa colorata che attira subito l’attenzione, zuccherini, cioccolato o anche sciroppo d’acero. Ma si chiamano doughnuts o donuts? Dipende, in parte, da dove vi trovate. Doughnut è inglese puro, la vecchia scuola, per capirci: si tratta della parola originaria da cui poi è venuto fuori donut, semplicemente privato della parte che rendeva complicato lo spelling o la lettura e usato maggiormente negli USA.
Il dibattito non va sottovalutato, perché tutt’ora non è stato risolto. “Dough” è semplicemente “impasto”, la versione semplificata di questa parola dovrebbe essere arrivata a metà del XX secolo, quando molte parole sono state modificate per facilitarne la lettura. Infatti la pronuncia rimane pressoché uguale ma la lettura è più immediata e non ci si ferma per porsi delle domande sul modo corretto di dirla. Questo articolo analizza la vicenda mostrando dei grafici che spiegano che libri, guide e dizionari preferiscono in genere il termine “doughnut“, mentre sul web va per la maggiore “donut“. La spiegazione risiede proprio nella semplificazione del termine, che nel linguaggio comune è più facile da ricordare in questa forma e pertanto più facile da digitare senza commettere errori. Vi basterà fare una prova su Google, scrivendo la parola in entrambi i modi per scoprire che si pronuncia esattamente allo stesso modo: donat, più o meno. Cosa fare? Sarebbe rispettoso usare il termine originario quando si scrive di queste deliziose ciambelle ma, se proprio non ve lo ricordate e volete evitare di fare errori, andrà bene anche la versione “moderna”. In entrambi i casi, quando chiederete delle donuts/doughnuts verrete capiti!
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