Questa è la storia di una delle bevande più celebri al mondo e della determinazione dell’imprenditore Dietrich Mateschitz che, nonostante le premesse poco convincenti, è riuscito a costruire un impero.
Red Bull è un energy drink oggi famosissimo, apprezzato dagli studenti in sessione d’esami o per chi deve mettersi alla guida per molto tempo. Ma sapete com’è nato e da dove arriva?
Gli energy drink sono sostante stimolanti che solitamente contengono caffeina e taurina, il boom si è avuto tra gli anni Novanta e Duemila, ma in Asia erano già particolarmente diffusi. Infatti l’idea di base non è dell’austriaco Dietrich Mateschitz, la scoperta è avvenuta durante un viaggio in Thailandia. La sua bravura è stata nella determinazione e nella lungimiranza che ha avuto nel portare la bevanda in Occidente, in Europa inizialmente era snobbata da tutti ed è stato difficile metterla in commercio, mentre ora detiene il monopolio nel suo settore.
Un pizzico di fortuna serve sempre, ma non può fare tutto il lavoro. La Red Bull, quindi, ha preso il via dalla Krating Daeng, bevanda energetica a sua volta importata dal Giappone, consigliata soprattutto agli autotrasportatori per non addormentarsi alla guida. Dietrich Mateschitz si rese conto che bere la Krating Daeng lo aveva aiutato a superare il jet lag ed ebbe l’idea di modificarne la ricetta per riuscire a rendere il suo gusto apprezzabile secondo i canoni europei. Come abbiamo già detto, il successo non fu immediato ma ci vollero molta pazienza e anche delle sapienti mosse di marketing. A partire dalla lattina, anche la sua realizzazione fu complicata perché nonostante l’entusiasmo di Mateschitz – oggi tra gli uomini più ricchi al mondo – nessuno voleva prendere parte a un progetto che sembrava folle. Invece il packaging della bevanda oggi è facilmente distinguibile così come lo slogan che ormai da tempo l’accompagna: “Red Bull ti mette le ali!“. Per chi deve passare notti insonni sui libri o alla guida, chi ama la notte in discoteca e la accosta alla vodka, la Red Bull ha un sapore che non piace a tutti ma che alla fine riesce a conquistare, tanto che si può considerare ormai un prodotto che ha influenzato la cultura di massa. L’importante, come al solito, è farne un consumo moderato. Per esempio in questi giorni, per riprenderci dal “jet lag” post-natalizio, almeno una lattina è d’obbligo.
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