La gomma da masticare oggi è diffusa in tutto il mondo: c’è chi la chiama chewingum e alcuni la chiamano “cicca”, “gomma americana”, “cingomma” e “cicles”.
Se buona parte dei termini è un’italianizzazione del termine inglese, il più corretto tra tutti è forse il piemontese “cicles“. La gomma da masticare, infatti, esiste da molti secoli e una delle prime versioni era a base di Chicle, che è il nome della pianta dalla quale la estraevano gli aztechi. A quanto pare l’uomo ha sempre avvertito il bisogno di masticare e nel corso della storia, addirittura già nel Neolitico, trovava delle versioni primordiali di quella che oggi conosciamo come chewingum.
Il formato commerciale
Le palline di gomma da masticare in versione industriale, infatti, sono arrivate solo alla fine dell’Ottocento, in New Jersey. L’evoluzione è proseguita: dapprima la gomma era insapore, poi è stata aromatizzata. Il boom è arrivato dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel corso del conflitto invece i soldati avevano chewingum nelle loro razioni. È così che il prodotto ha iniziato a diffondersi anche in Italia – si spiega anche il nome “storpiato” dall’inglese. Già da tempo usate per combattere il mal di mare, le gomme da masticare dell’esercito erano disponibili nei gusti menta, cannella, menta piperita e pepsina. I soldati le utilizzavano principalmente per smorzare la tensione, negli anni successivi alla Guerra le gomme non svanirono dal mercato. Sul finire degli anni Venti, inoltre, erano state inventate le bubble gum, ovvero le gomme con cui fare le bolle da fare scoppiare. Fenomeno diffuso negli anni Ottanta e Novanta era fare a gara a chi riusciva a far gonfiare di più la gomma da masticare. Pensate che c’è chi è entrato a far parte del Guinness World Record per aver fatto un palloncino gigante con una chewingum. Ultima curiosità: il gusto bubblegum solitamente è associato al sapore di fragola. McDonald’s ha ben pensato di creare dei broccoli che sapessero di bubblegum per invogliare i bambini a mangiarli. Uno dei motivi erano le critiche rivolte al fast food a causa dell’assenza di portate sane nei menu per i più piccoli. Potete tirare un sospiro di sollievo: i broccoli dal sapore modificato non sono mai entrati in commercio – per fortuna.
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