Nel corso della giornata ci sono diversi pasti, la colazione, la cena, a volte il brunch e in mezzo c’è posto anche per la merenda, in cui si mangiano piccole porzioni di cibo, solitamente già confezionate.
Lo snack è per noi un prodotto già preparato, come una barretta di cioccolato o un pacchetto di patatine, ma in realtà sarebbe una sorta di corrispettivo della nostra merenda nell’ordine dei pasti anglosassone: anch’esso si trova tra i pasti ma non solo, c’è anche il celebre spuntino di mezzanotte.
Uno snack può essere dolce o salato, accompagnato da bevande come il caffè o succhi di frutta, cambia tutto in base alle preferenze e alle tradizioni. Sapete qual è stato il primo snack della storia? Le arachidi. Oggi amatissime anche nella loro forma spalmabile (peanut butter), sono arrivate negli Stati Uniti nelle piantagioni del Sud, insieme alle navi con cui arrivavano gli schiavi. Nelle piantagioni erano un ingrediente indispensabile oltre che onnipresente, dopo la Guerra Civile (che si concluse nel 1865), l’utilizzo delle arachidi si diffuse anche negli stati del Nord. Oggi in tutti gli Stati Uniti rimangono un prodotto amato, alla base di numerose ricette, ma divertente e sfizioso da mangiare anche e soprattutto come snack.
Frutta secca o frutta fresca, durante lo spuntino sono benvenute anche le verdure – come carote e sedano -, in Italia sono amatissime pizzette e tramezzini ma anche le brioches, le barrette di cioccolato; e poi ci sono i nachos, milkshake e gli smoothies. In realtà di limiti veri e propri non ce n’è, potete scegliere di sgranocchiare popcorn oppure di mangiare una mela, il concetto è quello di ritagliarsi uno spazio di tempo tra un pasto e l’altro per non sentire gorgogliare lo stomaco. L’importante è sempre non esagerare, uno snack deve essere davvero una piccola porzione!
Foto via StockSnap
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