Tra i tantissimi modi di dire americani, ce n’è uno che tira in ballo una bevanda molto popolare negli USA, la Kool-Aid. Questo modo di dire, però, nasconde una storia molto più macabra di quanto non possa sembrare in apparenza. “Drinking the Kool-Aid” viene utilizzato per riferirsi a chi che crede ciecamente in qualcuno o in qualcosa, senza mettere niente in discussione. Può essere utilizzato anche per indicare chi si spende moltissimo per una causa, al punto che sarebbe disposto a fare qualsiasi cosa pur di difenderla.
Jim Jones e la storia di Jonestown
La nascita di questa espressione è direttamente collegata a quello che è passato alla storia come uno dei peggiori suicidi di massa, avvenuto nel 1968 a Jonestown. La storia oggi è tristemente nota ed è entrata a far parte della cultura popolare, tanto che si possono ritrovare moltissime citazioni di questo evento e in generale su Jim Jones, a capo della setta a cui aveva dato vita.
I fatti risalgono al 1978 quando a Jonestown, in Guyana, circa 900 persone appartenenti al Tempio del Popolo, la setta creata da Jim Jones, persero la vita dopo essere state avvelenate. Gli adepti, fedelissimi al loro capo, assecondarono la sua proposta di organizzare un “suicidio rivoluzionario” ingerendo un drink in cui, oltre alla Flavor Aid, c’erano cianuro e altre droghe. La Flavor Aid è un soft drink molto simile alla Kool-Aid, meno costoso di questa. Per via dei nomi molto simili e della popolarità della Kool-Aid, è stata questa ad avere la meglio – e la Kraft non ne è mai stata molto felice (giustamente).
Nella cultura pop
Negli anni successivi al terribile accaduto di Jonestown, l’espressione legata al gesto di bere la Kool-Aid fu associata in più occasioni all’idea di qualcuno che obbedisce ciecamente, ma anche a quella del suicidio in senso figurato, come il cosiddetto suicidio politico. L’espressione, di fatto, è utilizzata principalmente con riferimenti alla politica. Un altro modo di utilizzare l’espressione è “drinking the Apple Kool-Aid” riferendosi a coloro che amano i prodotti Apple in maniera smisurata.
Tanto per rendere l’idea della popolarità dell’espressione e dell’evento storico a cui è legata, esiste un episodio della serie “Veronica Mars” intitolato “Drinking the Kool-Aid”. Nell’episodio, il nono della prima stagione, la protagonista (Kristen Bell) ha proprio a che fare con delle indagini su una setta, che in inglese si traduce con “cult”. A tal proposito, anche il nono episodio della serie “American Horror Story: cult” si intitola “Drink the Kool-Aid” e il protagonista Kai (Evan Peters) fa riferimenti diretti al Tempio del Popolo, decidendo di seguire in qualche modo il suo esempio. Il massacro di Jonestown ha avuto un forte impatto anche nel mondo della musica: esiste il gruppo musicale The Brian Jonestown Massacre, Frank Zappa ha prodotto un brano intitolato Jonestown, così come ha fatto Post Malone; Lana Del Rey fa riferimento a Jones nel suo brano “Ultraviolence”.
La Kool-Aid, come dicevamo, è un prodotto davvero popolarissimo, ormai entrato a far parte della cultura americana. Il merito è in parte anche della mascotte, The Kool-Aid Man, una brocca antropomorfa piena di Kool-Aid alla ciliegia. In molti spot, la mascotte risponde al richiamo dei bambini arrivando di corsa e rompendo le pareti esclamando “Oh yeah!” – per questo motivo molto spesso avrete notato le parodie che negli anni gli sono state riservate nella serie “I Griffin” (foto di copertina).
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